Dal Quotidiano della Calabria, pag. 16 di sabato 29 novembre 2008
RUBRICA “IL BORSINO – CHI SALE E CHI SCENDE”
Colonna di “chi scende”, ovviamente.
Giovanni Calabrese, (vice sindaco di Locri, ndr):
«Il fantomatico movimento dei ragazzi di Locri è totalmente fallito», sentenzia il vicesindaco locrese, a nome del Comune.
Giovanni, sarà pure vero. E ci saranno stati errori e strumentalizzazioni.
Ma dimentichi un particolare: se la Calabria e la Locride hanno dato una lezione di civiltà e coraggio a tutta l’Italia dopo l’omicidio Fortugno, è proprio grazie a quei ragazzi.
Se il movimento è fallito, c’è poco da sentenziare, abbiamo fallito tutti. Comune di Locri e vicesindaco compresi.
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Se ne valesse la pena chiederemmo ai ragazzi di “Ammazzateci tutti” di inviare al vice sindaco di Locri una cartella stampa con parte delle iniziative che questo movimento ha promosso dal 2005 ad oggi in Calabria ed in tutta Italia.
Potrebbe vedere “plasticamente” – come direbbe “la buonanima” a lui tanto fasssisticamente cara – l’enormità della cazzata da lui pronunciata quando ha parificato il fallimento (ahimé, vero) dei “pupazzi di Locri” voluti dal presidente del consiglio regionale della Calabria Peppe Bova, con il ‘placet’ suo e del suo sindaco Macrì, a quello (ahilui, presunto) dei “ragazzi di Locri” tout court.
Ma considerato l’elemento, appunto, sarebbe fatica sprecata.
Un’unica annotazione: se avesse avuto rispetto per la veste istituzionale conferitagli dai cittadini di Locri il vice sindaco avrebbe capito, prima di pronunciare sentenze di fallimento contro associazioni di giovani antimafia, che certe affermazioni hanno, a prescindere dalla loro veridicità o meno, l’obbligo morale del pudore e della riservatezza istituzionale.
Perchè quello che rimane comunque in bocca è il sapore rancido delle cose dette per far piacere a chi, in tutta evidenza, da questo presunto fallimento potrebbe provare godimento. E non crediamo proprio che si tratti degli elettori locresi onesti.
Ma forse il problema sta proprio qui.
GP