Forleo: «Continuerò a parlare»

29 10 2007

Scontro sui giudici in tv
Il gip di Milano al contrattacco dopo la rinuncia alla scorta «Molti i magistrati indipendenti che si vogliono far sentire»

di Giuseppe Guastella sul “Corriere della sera”

Il pm Clementina Forleo in lacrime. Al suo fianco il pm lucano WoodcockMILANO — «Finché non ci sarà un editto che stabilisca quali magistrati possono parlare e quali non possono, quando possono o non possono farlo, sempre al di là della riservatezza sulle questioni legate agli atti d’ufficio, io riterrò di parlare, come fanno gli altri miei colleghi, assumendomi tutte mie responsabilità. Ci sono molti magistrati indipendenti che vogliono far sentire la loro voce».

È sera quando Clementina Forleo, gip di Milano al centro di polemiche che partono da alcuni settori della politica per le sue prese di posizione e per le sue denunce, decide di rispondere con queste parole a chi l’ha criticata ancora una volta. Non fa il nome, ma è evidente che tra i bersagli ci sono anche le dichiarazioni dell’onorevole ed ex magistrato Luciano Violante. L’ex presidente della Camera dei deputati, intervistato ieri da Lucia Annunziata durante la trasmissione «In 1/2ora», ha bacchettato i magistrati che parlano in tv. Una giornata al contrattacco per Clementina Forleo. Con in testa quello che aveva spiegato a Pescara il giorno prima e che ieri ha ripetuto a chi le telefonava per darle solidarietà: «Borsellino ci ha insegnato che non bisogna cedere al ricatto dei poteri forti, qualunque colore essi abbiano e dietro qualunque colore si nascondano ».

 La nuova polemica arriva il giorno dopo della decisione della Forleo, giudice dell’indagine milanese sulle scalate bancarie, di rinunciare alla scorta che le garantivano i carabinieri. Il motivo: erano apparse sulla stampa «notizie alterate ad arte e non corrispondenti al vero» sulle sue dichiarazioni spontanee fatte ai carabinieri di Milano. Ai militari la Forleo aveva riferito nomi (anche di magistrati, prefetti e appartenenti alle forze dell’ordine), fatti e circostanze sospette su minacce e intimidazioni ricevute. Nove pagine di verbale riempite nella caserma milanese di via Moscova dopo che le era arrivato un proiettile calibro 38 scarico con la frase «la prossima volta sarà reale». Nel verbale c’è anche un resoconto di quelle che lei ritiene siano state pressioni arrivate anche da personaggi istituzionali in coincidenza del suo impegno come giudice nell’inchiesta sulle scalate. «Non mi spaventano i proiettili che ho ricevuto e che potrò ancora ricevere e gli attacchi che ho ricevuto e riceverò in futuro da ambienti istituzionali colpevoli di gravi azioni e omissioni», aggiunge il giudice. La protesta è legata al fatto che, a suo parere, l’Arma non avrebbe indagato a fondo sulle sue denunce. La decisione di allontanare la scorta la Forleo l’ha presa a Pescara sabato dopo aver ricevuto commossa dalla mani di Olga D’Antona, moglie del giuslavorista ucciso dalle Br, il premio intitolato a Borsellino. Dopo molti tentativi dei carabinieri di convincerla a desistere e a farsi scortare, con fermezza il gip ha imposto ai militari di lasciarla andare. E ieri è rientrata da sola a Milano in aereo. Ad attenderla all’atterraggio a Linate ha trovato di nuovo i carabinieri con un’auto di servizio. Avrebbero voluto accompagnarla a casa. «No, grazie», ha risposto il giudice con la stessa fermezza del giorno prima. Quindi è salita nella vettura del marito, venuto a prenderla in aeroporto, ed è tornata a casa. Per tutta la giornata ha ricevuto decine di telefonate di solidarietà da colleghi e amici.

29 ottobre 2007


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